Marco Zoppi: Voluntary Disclosure tra aspetti da chiarire della normativa, ultimi rumors e benefici del calcolo in Svizzera con Global Capital Trust

Set 4, 2015 |

Dal 1 gennaio 2015 è entrata a far parte dell’ordinamento italiano la nuova normativa in materia di emersione e ritorno dei capitali tenuti in modo irregolare all’estero, la legge n. 186 del 15/12/2014 sulla c.d. Voluntary Disclosure. Il fondatore e CEO della compagnia svizzera Global Capital Trust, Marco Zoppi, ci aiuta a conoscerne le particolarità:

“La Voluntary Disclosure – spiega Marco Zoppi di Global Capital Trust – è la possibilità fornita al contribuente italiano che abbia posizioni estere irregolari di autodenunciarsi, mettendosi a norma con il fisco italiano, dopo aver pagato le tasse eluse precedentemente e le relative ammende.
Il termine finale per aderire alla Voluntary Disclosure è il 30 settembre 2015, ma rumors insistenti provenienti anche da fonti rilevanti parlano di uno spostamento in avanti del termine almeno a fine anno.
L’ipotesi di una proroga del termine per l’adesione alla Voluntary Disclosure è certamente appoggiata tra i professionisti – racconta Marco Zoppi – sono infatti troppe le incertezze che ancora contraddistinguono il corpus normativo ed il suo puntuale ambito di applicazione, ed a tutt’oggi si è in attesa di varie circolari ministeriali che chiariscano le varie riserve. Una per tutte, e neanche di poco conto, interessa la puntuale individuazione dei casi in cui l’arco temporale considerato come base di calcolo raddoppi, andando da cinque a dieci anni. La normativa, infatti, prevede che nel caso in cui il contribuente si sia reso responsabile di reati penali fiscali (es. il falso in bilancio o l’emissione di false fatture) il termine di cinque anni ordinariamente utilizzato come base di calcolo diventi decennale.
Altra circolare importante attesa tra i professionisti è quella relativa ai prelievi. Questi, nel caso in cui vengano effettuati in contanti, vanno giustificati. Il punto da chiarire attiene quali possano essere gli elementi producibili per ottemperare a tale funzione giustificatoria.
Indecisione c’è anche per la condizione dei frontalieri ed in particolare per la considerazione ai fini della valutazione della Voluntary Disclosure del così detto “secondo pilastro” – il problema è particolarmente sentito da Marco Zoppi e da tutto il team di specialisti di Global Capital Trust perché la compagnia ha sede in Svizzera”.

Diversi operatori del settore sono attivi nel proporre collaborazione nella procedura di adesione alla Voluntary Disclosure, a parere di Marco Zoppi quali possono essere i vantaggi di affidarsi ad una compagnia elvetica quale Global Capital Trust?

“Global Capital Trust si prospetta come collaboratore di calcolo estero a vantaggio dei professionisti italiani. Entrando più in dettaglio, Global Capital Trust prospetta di assistere i professionisti italiani sia nelle prudenti azioni di raccolta delle movimentazioni all’estero, mettendo a frutto – ribadisce il dottor Marco Zoppi – i collegamenti forti con i più noti istituti internazionali, che nel momento di calcolo vero e proprio dei costi della Voluntary Disclosure. A tale proposito, Global Capital Trust dispone di un software proprietario, messo a punto in partenariato con lo Studio Mattavelli di Lugano, che ci permette di calcolare in maniera precisa e professionale il costo della Voluntary Disclosure. Con questo programma abbiamo inoltre la possibilità di comparare i costi della Voluntary Disclosure forfettaria con quella analitica.
Global Capital Trust – ricorda Marco Zoppi – si offre dunque come il partner ideale per il professionista italiano soprattutto in questa prima delicata fase, idoneo a porre i clienti finali nelle migliori condizioni di valutazione della Voluntary Disclosure, ovviamente nel massimo della riservatezza che una compagnia svizzera può assicurare”.

GLOBAL CAPITAL TRUST AG
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