Chiunque possieda un cane, un gatto, un piccolo roditore o qualsiasi altra specie di animale da compagnia non potrà che dichiararsi felice della scelta di avere accolto a casa propria uno di questi amati quattrozampe. Ad esempio un cane è un amico fedele che offre un amore incondizionato e totale al proprio padrone, ed è per questo motivo che sono soprattutto questi animali a trovare un ampio utilizzo nell’ambito della pet therapy.
L’idea di utilizzare un animale per aiutare una persona in difficoltà (fisiche, psicologiche, cognitive…) a stare meglio ha origini antiche, scaturite forse dal fatto che in molte civiltà del passato agli animali venivano attribuiti poteri soprannaturali.
Ma la pet therapy moderna ebbe i natali solo nella seconda metà dell’Ottocento, quando l’uomo d’affari e filantropo inglese William Tuke, che gestiva una struttura di accoglienza per persone con problemi mentali a York, mise a disposizione dei pazienti degli spazi in cui entrare a contatto con piccoli animali domestici, che offrivano benefici significativi in termini di socializzazione e qualità della vita.
La pet therapy si è costantemente evoluta e affinata nell’ultimo secolo e mezzo, ed è oggi entrata a far parte delle attività di routine di molti ospedali, strutture sanitarie e persino ricoveri per la terza età, come ad esempio a Villa del Sole, casa di riposo di Roncobilaccio per anziani autosufficienti e non.
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