Ero partita per andare ad un meeting di lavoro che mi avrebbe visto impegnata per due giorni fuori dalla mia città: non ero abituata a pernottare lontana da casa mia, ma l’idea di rilassarmi e fare qualcosa che uscisse dalla solita routine, non mi dispiaceva affatto.
Avevo effettuato la mia prenotazione in albergo per la notte che intervallava i due giorni del meeting: avevo scelto una camera matrimoniale pur essendo ero sola, per sentirmi più libera e comoda.
Il giorno della mia partenza era finalmente arrivato, e il treno mi aveva portato dopo molte ore a destinazione: lavoravo per un’importante azienda manifatturiera, e stavo avendo per la prima volta, l’occasione di incontrare i colleghi che lavoravano nelle varie sedi italiane dove la stessa era dislocata.
Il presidente onorario fece il discorso introduttivo, e i vari dirigenti lo seguirono introducendo concetti migliorativi per la produttività aziendale. Dopo il pranzo aziendale mi ero intrattenuta a parlare con Rinaldo: era un dirigente di sede operante al sud Italia ed aveva avuto problemi con la prenotazione per il pernottamento di quella sera.
Era un uomo davvero simpatico, mi fidavo di lui nonostante lo avessi appena conosciuto: gli dissi che se avesse voluto risolvere facilmente il suo problema, avrebbe potuto condividere la stanza d’albergo da me prenotata.
Rinaldo accettò il mio invito, e ringraziandomi si fece subito sera: per cui ci ritrovammo nella mia stanza d’albergo matrimoniale dove lui tra un discorso e l’altro non perse l’occasione che agevolmente gli stavo concedendo. Era molto attraente e l’idea di averlo nello stesso letto mi eccitava molto: presi la sua mano e la poggiai sul mio seno, lui palpò con vigore quella parte sensuale del mio corpo, e con dolci parole mi disse che avrebbe voluto fare l’amore con me.
I nostri corpi furono presto nudi: la sua asta era enorme nella sua immensa eccitazione, avevo persino paura delle sue dimensioni che avrebbero potuto lacerare la mia passera.
Ma la mia eccitazione eliminò ogni timore: Rinaldo inserì la sua arma dentro la mia vagina aperta e bagnata, andò su e giù ripetutamente provocando in me le contrazioni di un orgasmo immenso e meravigliosamente piacevole.
Quando fu sul punto di venire, il mio collega tolse la sua mazza dalla mia vagina e la mise dentro la mia bocca per poi venirne dentro inondandola di caldo liquido seminale, che golosamente ingoiai fino all’ultima deliziosa goccia.
Da quel giorno scoprii il “piacere” di lavorare per un’importante azienda manifatturiera.
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