Non sono poche le persone che, in modo sporadico oppure continuativo, tendono a soffrire di prurito localizzato nella zona anale; tuttavia solo una parte di loro rientra nelle statistiche mediche, dal momento che c’è una certa titubanza nel parlarne a causa dell’imbarazzo provato. Questa reticenza, tuttavia, non porta mai a nulla di buono dal momento che occorre affrontare senza tabù il problema per poterlo risolvere.
Una visita medica potrà fugare ogni dubbio a riguardo, ma anche informarsi preventivamente sulle diverse cause del prurito anale può essere una buona base per provare a risolvere da sé il problema.
Bisogna innanzitutto considerare con occhio critico la propria alimentazione quotidiana. Esistono infatti dei cibi deleteri per la salute proctologica, che nei soggetti più sensibili possono scatenare reazioni di prurito e irritazione nella zona anale, come ad esempio i cibi piccanti o molto speziati, le bevande con caffeina (contenuta non solo nel caffè, ma anche in tè e alcune bibite), il cioccolato, il pomodoro o i fritti.
Questi cibi possono irritare l’intestino, causando la secrezione di muco e scatenando il prurito anale; meglio quindi stare alla larga dagli alimenti a rischio, e provare a eliminarli per qualche giorno così da appurare se ci sono miglioramenti.
Nel mentre è bene anche prendersi cura in maniera adeguata della propria igiene intima, usando detergenti delicati, emollienti e ipoallergenici come le salviette DeliClin prodotte da THD Lab, ideali quando ci si trova fuori casa e utili anche in caso di emorroidi.
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