Sono state avanzate le più svariate ipotesi riguardo l’origine dei tarocchi, che ancora oggi si perde nella leggenda. Alla fine del Trecento risalgono i primi documenti storici sulla loro diffusione nel continente europeo, innanzitutto in Spagna ed in Francia. Certo è che nel quindicesimo secolo il mazzo era già composto da sessantotto carte, con i ventidue arcani maggiori, costituiti da altrettante figure simboliche, ed i cinquantasei minori (da cui derivano le carte da gioco napoletane), suddivisi in quattro semi, collegati agli elementi del cosmo.
Per la predizione del futuro con le carte dei tarocchi è essenziale possedere un’ottima padronanza della composizione del mazzo degli arcani e dei significati simbolici delle singole carte. Nel presente articolo approfondiamo quindi le principali caratteristiche degli “Arcani Maggiori” e degli “Arcani Minori”, in cui si dividono le 68 carte.
Le ventidue carte che prendono il nome di Arcani Maggiori (il matto, il mago, il carro, il mondo, l’eremita) sono una serie di figure riproducenti le diverse tappe di un viaggio che si riscontra frequentemente in numerosi miti e leggende, ma anche nelle basilari tradizioni religiose di tutto il mondo.
Le figure degli Arcani Maggiori rappresentano sia la condizione interiore di un individuo in uno specifico momento della vita sia il genere di esperienze che il soggetto è portato a vivere nell’esistenza quotidiana. Tutte le carte hanno dei significati ambivalenti in modo da poter rappresentare sia gli aspetti positivi che quelli negativi di un’esperienza: nessuna di esse è esclusivamente “buona” o “cattiva”. Inoltre gli Arcani Maggiori simboleggiano riti di passaggio, cioè stadi o processi anziché risultati finali o condizioni statiche e immutabili.
Gli Arcani Minori, i quattro semi dei tarocchi (Coppe, Spade, Bastoni, Denari) raffigurano in forma pittoresca le esperienze umane di quattro diverse dimensioni o sfere di attività, abbracciando tutte le fasi dell’esperienza della vita. Ogni seme degli Arcani Minori può essere suddiviso in due gruppi: le carte numerate, che sono dieci, e le Figure, che sono quattro (Paggio, Cavaliere, Regina e Re). Attraverso le carte numerate possiamo predire le ordinarie esperienze della vita che derivano dagli eventi, dalle transazioni con gli altri.
Le Figure al contrario non descrivono eventi o esperienze, bensì archetipi. Pur rappresentandosi secondo una scala gerarchica hanno uguale valore, tuttavia il loro differente grado di potere secolare rispecchia il loro differente grado di affermazione nel mondo esterno:
Come ci insegna il sito numero 1 di cartomanzia, Cartomanzia Telefono Italia, oltre alla preparazione tecnica, per una buona lettura dei tarocchi sono necessarie una particolare disposizione d’animo ed alcune semplici regole, di cui vi forniamo una breve illustrazione.
1. L’ambiente deve essere assolutamente privo di rumori estranei, moderatamente illuminato e rasserenante.
2. Assoluta buona fede nell’esposizione di un responso, basandosi sulle percezioni fornite dall’insieme delle carte: figure, semi e colori. Col passare del tempo e con l’esperienza i cartomanti imparano a ricavare dalle carte un’immediata visione di insieme, un colpo d’occhio che consente di cogliere il senso principale delle carte e fornire un’eccellente predizione del futuro con le carte. Fondamentale è instaurare tra il consultante, gli arcani e l’argomento trattato una profonda, continua linea di trasmissione.
3. Pazienza nell’assimilare ciò che si è compreso e attentamente studiato su ogni singola carta, esercitandosi soprattutto sugli arcani maggiori.
4. Il cartomante deve sviluppare doti personali di umiltà, rispetto, amore per la professione ed i consultanti, calma (per cui sono ormai noti i benefici della meditazione), e soprattutto equilibrio.
5. Coraggio di esprimere con naturalezza ciò che viene dettato dalla maturazione di un’estrema sensibilità percettiva.
6. Rispetto rigoroso della privacy delle confidenze personali del consultante, che dovranno rimanere sempre un segreto gelosamente custodito.
7. Rammentare che durante il corso della divinazione, qualunque sia la natura del quesito posto (amore, lavoro, salute, denaro), la lettura dei tarocchi non svelerà unicamente eventi, ma anche stati d’animo, emozioni, sentimenti o malesseri; perciò se un fatto risulterà realizzabile dalla combinazione delle carte, ma lo stato generale del consultante risulta vacillante e precario, è opportuno consigliargli di temporeggiare prima di passare all’azione.
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