L’acne può essere definita come una dermatosi di forma infiammatoria che affligge il follicolo pilosebaceo e il tessuto perifollicolare, che si trova innanzitutto al viso e al tronco. E’ contraddistinta dalla presenza simultanea o in fasi successive di comedoni, papule, pustole o cisti, con esiti talvolta cicatriziali, decorso cronico e riacutizzazioni.
Ha inizio per lo più con le manifestazioni non di tipo infiammatorio (i comedoni, presenti nel 50% dei soggetti fra gli 8 e i 10 anni) e soltanto successivamente appaiono quelle di tipo infiammatorio (le papule, le pustole, ecc.) più’ prematuri nelle femmine.
Le cause dell’acne volgare sono in gran parte sconosciute. Alcuni fattori sembrano esplicare un ruolo sostanziale nel suo sviluppo, anzitutto la ipercheratinizzazione del dotto pilosebaceo, le variazioni qualitative e quantitative del grasso, le azioni svolte dalla flora microbica, l’aumentata produzione di androgeni, e ultimi ma non meno fondamentali i fattori psicologici.
Gli ormoni sessuali svolgono un’azione di primo piano nell’eziologia dell’acne agendo immediatamente sulle ghiandole sebacee.
Molto fondamentali, come detto, sono i fattori psicologici nell’indurre ovverosia nell’aggravare I’acne.
L’acne è una malattia polimorfa che si presenta in maggioranza sul volto (99%), sul dorso (60%) e sul busto (15%). Nei maschi di giovane età I’area maggiormente colpita è II viso, laddove in quelli di età più avanzata è il dorso.
Nel nome di acne si comprendono alcuni quadri morbosi particolari acneici ovvero acneiformi rappresentati dall’acne escoriata, dall’acne puerile, dall’acne tropicale, dall’acne professionale, dall’acne da medicamenti e dall’acne meccanica.
Che l’acne vada curata non c’è dubbio; si tratta di una patologia che non risana da sola, o se lo fa ci vuole molto tempo, anni; e ciò provoca principalmente due possibili risultati, ambedue molto spiacevoli:
1. la probabile permanenza di esiti cicatriziali più o meno evidenti, a ripresa avvenuta;
2. una più o meno netta complessità nelle relazioni con gli altri, soprattutto se di sesso opposto.
Diagnosticare l’acne è abbastanza agevole, con l’esame obiettivo che evidenzia il polimorfismo delle piaghe e la costante presenza di seborrea. Occorre nondimeno una diligente anamnesi per rifiutare le varie ipotesi alternative, altre forme caratteristiche come l’acne estivale, l’acne sifilitica (lesioni cutanee del secondo stadio dell’infezione sifilitica; ricordiamo che la sifilide è una malattia sessualmente trasmessa), le follicoliti piogeniche e le pseudo follicoliti. In funzione della serietà, la cura da impiegare cambia, anche se non sono da rifiutare rimedi naturali per l’acne come impiastri alle erbe o maschere all’argilla o trattamenti termici con ghiaccio e vapore. Si può usare anche il sapone allo zolfo: il trattamento dell’acne può durare da 1 a più settimane:
Forma lieve
Si somministrano alcuni farmaci, quali tretinoina e del benzoilperossido: la durata della cura è abitualmente sulle 6 settimane.
Forma moderata
Si somministrano antibiotici sistemici per via orale: la cura ha una durata di circa 12 settimane. I medicinali adoperati di prima scelta sono tetracilina e minocilina, di seconda scelta sono eritromicina e doxiciclina (per via degli effetti indesiderati).
Forma grave
In tali casi si somministra l’isotretinoina sebbene gli effetti indesiderati sono evidenti. Per la secchezza che si viene a creare si utilizza la vaselina.
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