Negli ultimi giorni si è aperto un demagogico e semplicistico dibattito sulla regolamentazione dei derivati; i principali commentatori non hanno fatto alcuna distinzione tra derivati regolamentati quotati sulle Borse ufficiali, necessari per la liquidità e stabilità del sistema, da quelli “tossici” spesso frutto di una finanza creativa e pericolosa, come i famosi Alexandria utilizzati con spregiudicatezza in passato dai vertici di MPS. Si è detto che il varo della Tobin Tax riuscirà ad evitare in futuro questi atteggiamenti spericolati, ma in realtà non farà che penalizzare il mercato finanziario italiano rendendolo ancora meno attraente. Ricordo che dal 1° Luglio 2013 la Tobin Tax riguarderà anche i derivati con sottostante indici o azioni italiane: Future, Cw, opzioni, certificati, Cfd ecc. A differenza delle azioni, la tassa graverà sia per le operazioni multiday che intraday fatte con derivati italiani ed inoltre colpirà sia il compratore che il venditore. Sui derivati il regime cambia: si passa dalla aliquota percentuale sulle azioni a una tariffa fissa; la tariffa dipende dal tipo di strumento e dal valore del contratto. Se ad esempio si acquista un Ftse Mib Future ai prezzi attuali (17.700 punti) l’importo dovuto sarà di 0.2€ in acquisto e 0.2€ in vendita. Da una simulazione sul sito www.tobin-tax.it emerge come l’imposta sui derivati è meno gravosa rispetto a quella sulle azioni ad alta capitalizzazione: basti pensare che un operatore che ogni giorno esegue 5 operazioni sul Ftse Mib Future ai valori attuali pagherà 528 euro all’anno di Tobin Tax. La Tobin Tax italiana non porterà, quindi, il miliardo di gettito previstosopratutto perchè esclude i derivati su indici e azioni estere così come il Forex, i derivati su tassi di interesse e quelli su materie prime. Questo potrebbe penalizzare in maniera consistente i derivati italiani riducendo in maniera significativa la liquidità del mercato locale in quanto l’investitore potrebbe spostarsi verso derivati esteri molto liquidi (come il Dax, l’Eurostoxx e il Bund) che sono totalmente esentati dall’imposta.
Pietro Di Lorenzo – Fondatore www.sostrader.it www.contosulconto.it www.maidireborsa.it www.tobin-tax.it
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Buy&Sell: Cosa comprare e cosa vendere:
Piazza Affari chiude in frazionale ribasso (FTSE Italia All-Share -0.21%) In evidenza sul FTSE MIB i rialzi di: Banca Monte Paschi Siena 0,2598 +11,36% Stmicroelectronics 6,415 +3,97% Exor 22,25 +2,91% Autogrill 9,22 +1,65% Azimut Holding 12,71 +1,6%. Fra i titoli negativi: Pirelli & C 9,225 -3,3% Saipem 31,49 -2,69% Diasorin 28,42 -1,52% Mediaset 1,962 -1,26% Tenaris 15,74 -1,25%
La borsa di Milano archivia la settimana in rialzo: FTSE Italia All-Share (Variazione ultimi 5 giorni +0.932% Variazione ultimo anno +11.455%) FTSE MIB (Variazione ultimi 5 giorni +0.984% Variazione ultimo anno +11.91%) FTSE Italia STAR (Variazione ultimi 5 giorni +0.97% Variazione ultimo anno +17.943%). Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Exor (+8.06%) Fiat Industrial (+6.09%) Unicredit (+5.7%) Prysmian (+4.7%) Autogrill (+4.54%). In rosso invece: Mps (-12.05%) Telecom (-5.36%) Mediaset (-2.78%) Popolare Milano (-1.95%) Ubi (-1.72%). I 5 titoli del Footse Mib con maggiori rialzi da inizio anno sono: Mediaset +26,09% Unicredit +26,07% Fiat +21,79% Banco Popolare +20,19% Stmicroelectronics +20,02%. I 5 titoli più deboli: Diasorin -6,14% Atlantia -1,61%
Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, il FTSE MIB disegna una doji candle che testa la resistenza passante in area 17.750 punti, senza riuscire a scavalcarla in chiusura. Il quadro grafico rialzista di breve è ancora ben integro, con l’indice italiano che archivia la sesta settimana positiva nelle ultime 7, ma è evidente nelle ultime 2 ottave una perdita di forza rispetto ai principali mercati europei e Usa che si portano sui massimi da Dicembre 2007 conS&P500 sopra la soglia psicologica dei 1.500 punti. Il caso Mps ha in parte zavorrato i titoli bancari che comunque si avviano a chiudere un mese di Gennaio trionfale: Unicredit +26.07%, Banco Popolare +20.19%, Pop Emilia +18.55% ecc. Graficamente il FTSE MIB sta consolidando da 12 sedute all’interno di uno stretto trading range in cui tutti i prezzi di apertura e chiusura sono compresi in una area di circa 500 punti fra area 17.300 e 17.800. Solo la fuoriuscita dei prezzi da questo box sarà in grado di innescare un nuovo movimento direzionale che indicherà l’orientamento della prima parte di Febbraio. Operativamente deteniamo in portafoglio un titolo del settore lusso a cui lunedì proveremo ad affiancare un titolo assicurativo che dopo un breve consolidamento potrebbe nuovamente strappare al rialzo. Per consultare l’ultimo video didattico pubblicato http://www.youtube.com/watch?v=sgB_zczBhFw
Hit List Dynamic Recommendation Analysis:
Exor
Tod’s
Mediolanum
Gemina
Danieli & C.
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Credito Valtellinese
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Le 5 discussioni più “hot” della settimana sul nostro Forum:
1 344,16€ di profitto su Tenaris
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