Quando si manifestano i primi segni della caduta dei capelli, spesso, secondo il parere di non pochi esperti, è fondamentale correre ai ripari abbracciando una soluzione che permetta di circoscrivere la portata del fenomeno, per evitare in questo senso che gli effetti si facciano sempre più marcati e irrefrenabili. Ma quando si manifesta la calvizie e, soprattutto, cosa si fa per porvi rimedio?
Secondo uno studio che è stato condotto negli Stati Uniti – che ricordiamo vantano una popolazione di più di 300 milioni di individui – circa 35 milioni di individui di sesso maschile e, 21 milioni di sesso femminile, sono soggetti alla problematica, con un totale che si attesta in questo senso attorno ad un sesto della popolazione di questa nazione.
Approfondendo ancor di più l’esame dei dati ottenuti, ci si rende conto che non vi sono delle notevoli differenze nel modo di manifestarsi tra i due sessi: gli uomini tra i 60 e gli 80 anni, sono affettati nel 70 percento da calvizie, mentre che le donne, all’età di 60 anni sono toccate nella misura dell’80 percento dalla problematica. È interessante per contro notare che, tra i 35enni, la percentuale si attesta attorno al 40 percento.
Come reagiscono queste persone al problema della irreversibile (o meno) caduta capelli? La scelta di porvi rimedio attraverso il trapianto raccoglie un successo importante nella fascia di età compresa tra i 30 e i 50 anni, con una media del 27 percento che ricorre a questa soluzione: per contro tra i più giovani e i più anziani, le percentuali sono meno importanti.
In alternativa, gli individui decidono di optare per prodotti cosmetici e o farmaceutici, in linea di massima sfruttando i principi attivi quali il Minoxidil e il Finasteride, i quali conoscono una diffusione sul mercato che si attesta rispettivamente all’85 e al 15 percento. Anche altri prodotti ritenuti utili, come le lozioni rivitalizzanti o utili a mascherare il diradamento, conoscono una notevole diffusione.
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