I dati sulla formazione continua in Italia

Apr 2, 2013 |

Partiamo da una definizione: la formazione continua è la formazione che dura per tutto l’arco di vita lavorativa delle persone. Diversamente dalla formazione intesa in senso tradizionale, che si rivolge solitamente a giovani o a persone in cerca di occupazione, la formazione continua si rivolge anche a persone adulte e già occupate.

Lo scopo della formazione continua è infatti quello di dare a disoccupati, inoccupati e lavoratori gli strumenti per rimanere attivi nel mercato del lavoro e per evitare l’invecchiamento delle proprie competenze professionali. Proprio per tale ragione, la formazione continua è stata a lungo uno dei pilastri della strategia europea per lo sviluppo, e ancora oggi è riconosciuta come uno degli strumenti più potenti ed efficaci per garantire la stabilità dell’occupazione e la competitività del sistema economico europeo.

L’Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) ha reso noti i dati della formazione continua nel biennio 2011-2012. Purtroppo, nonostante l’Europa abbia fissato al 12% la soglia accettabile minima, la percentuale di italiani che hanno preso parte a corsi di formazione continua è ancora ben al di sotto di tale livello. È stata infatti del 6,2% nel 2011 e del 5,7 nel 2012, con un ulteriore e poco incoraggiante calo. Le ragioni di questa diminuzione, spiega  l’Isfol, sono da rintracciare nella crisi economica che sta attraversando l’Italia.

Se guardiamo ai dati in controluce, scopriamo che la partecipazione maggiore ai corsi ha riguardato il centro Italia e il Nord est, mentre i livelli più bassi sono stati ottenuti al sud e nelle isole. Nel complesso, la componente femminile è stata più alta di quella maschile, e questo – ha spiegato ancora l’Isfol – testimonia che le donne in italia devono faticare di più per ottenere un riconoscimento adeguato sul mercato del lavoro.

 

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