Il prurito che affligge lo sfintere e/o la zona anale circostante è un disturbo più diffuso di quel che si potrebbe pensare, anche se vi è una certa reticenza a parlarne in pubblico; spesso è molto intenso, ed accompagnato dall’urgenza di grattarsi.
E tutto ciò, naturalmente, causa disagio alla persona che quando letteralmente “non ne può più” si sfoga in modo imbarazzante grattandosi la parte interessata anche di fronte alle altre persone.
Le cause più frequenti del prurito anale possono essere rappresentate da problematiche di carattere dermatologico, sudorazione particolarmente abbondante, emorroidi o eccessivo e continuativo ricorso ai prodotti detergenti; ma vi sono anche situazioni in cui il problema è determinato da un’alimentazione ricca di cibi irritanti come ad esempio pomodoro, cioccolato e peperoncino, solo per citarne alcuni.
Se il prurito si fa costante e molto intenso è bene affidarsi quanto prima al consulto di un proctologo, che potrà indagare sulle cause del prurito anale e suggerire di conseguenza approcci terapeutici mirati. In particolare, è indispensabile ed urgente una visita quando i sintomi persistono da oltre un mese o hanno raggiunto un livello oramai insopportabile, così come in caso di sanguinamento dal retto.
Molto spesso, e questa è la buona notizia, basta semplicemente eliminare dalla propria alimentazione i cibi “problematici” per ritrovare il benessere. In più, nel corso della guarigione può essere raccomandato l’impiego di prodotti detergenti delicati e che al tempo spesso svolgano un’azione igienizzante, lenitiva e rinfrescante.
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