I Google Glass, nati nel 2013, sono passati nel giro di pochi mesi da oggetti del desiderio dei geek, incarnazione del progresso tecnologico della nostra era, a oggetto misterioso, impossibile da reperire e il cui futuro appare molto più nero che roseo.
Per nostra fortuna il progetto non è morto: la progettazione dei Google Glass 2.0, nome in codice Project Aura, è affidato al “vecchio” team capitanato da Tony Fadell, fondatore di NEST e creatore del primo iPod nel lontano 2001.
Nonostante la prima versione degli occhiali futuristici non abbia avuto il successo sperato, i feedback ricevuti sono stati utilizzati per migliorare la prossima versione: la novità più importante è sicuramente il design, che dovrebbe essere di gran lunga migliore e più simile a quello degli occhiali usati nella quotidianità grazie alla partnership con Luxottica.
Saranno disponibili ben due versioni: una denominata Glass for Work, destinata agli utenti business, e l’altra nota come Google Glass 2.0, destinata invece al grande pubblico.
Saranno supportati gli add-ons, sebbene bisognerà aspettare la presentazione ufficiale per sapere tutti i dettagli, ed entrambe le versioni potranno essere utilizzate con i propri occhiali da vista o da lavoro: nonostante questi miglioramenti e la partnership con Luxottica, la seconda versione degli occhialini dell’azienda di Mountain View continuerà a preferire la funzionalità rispetto alla forma.
Google si aspetta grandi risultati soprattutto dalla versione per utenti business : infatti l’invasione della privacy non è un problema (verranno utilizzati in ambienti normalmente non accessibili al grande pubblico), l’approccio “funzionalità prima della forma” è assolutamente compatibile con la stragrande maggioranza degli ambienti lavorativi e il mercato è pronto, visto che già Vuzix è presente in questo mercato da un bel po’ con soluzioni convincenti.
La prima versione dei Google Glass disponeva di una batteria ai polimeri di litio single-cell da 570 mAh, che permetteva di riprendere l’ambiente circostante per solamente 30 minuti: con un utilizzo medio del dispositivo, la batteria aveva una durata nell’ordine delle 5 ore.
Entrambe le versione dei nuovi Google Glass dovrebbero avere una durata della batteria di 14 ore: la versione Glass for Work permetterà di collegare un batteria esterna agli occhiali, sebbene non sappiamo né prezzi né caratteristiche di queste batterie (neanche se verranno realizzate unicamente da Google o se più aziende esterne presenteranno le loro soluzioni).
All’interno, i nuovi Google Glass disporranno quasi sicuramente di un processore Intel Atom da 2.4 GHz, Bluetooth low power e modulo Wi-Fi da 5 GHz: il prisma più grande, che comporta un “display” più grande, completa il rinnovamento e potenziamento della dotazione hardware rispetto al modello precedente.
Per quanto riguarda prezzo e data di lancio, ancora non ci sono informazioni ufficiali ma siamo certi che non verranno distribuiti in anteprima agli sviluppatori, a differenza di quanto avvenuto con i Google Glass Explorer Edition.
Lo stesso Fadell in un’intervista alla BBC ha affermato che l’azienda testerà le due versioni del prodotto solamente al suo interno, motivando questa scelta con la tesi, più che condivisibile, secondo la quale gli utenti pagano per avere un prodotto finito e di valore, non per trovarsi tra le mani dei dispositivi in beta testing.
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