Come ogni anno, a Natale tutte le case si riempiono di rametti di abete, vischio e agrifoglio per decorare pareti e ambienti. Se non vi manca il pungitopo, quell’arbusto tipico di Natale con le bacche rosse che magari possiamo trovare al centro delle nostre tavole o esposto sulle porte, forse non sapete che questa pianta è anche un utile rimedio per il nostro organismo.
Le radici del pungitopo (Ruscus Aculeatus) sono un’ottima cura per le vene, contengono principi attivi che mitigano i disturbi legati alla cattiva circolazione e insufficienza venosa. Possono essere consumate sotto forma di decotto; se filtrato bene e consumato ogni giorno per un mese, si dovrebbero notare risultati entro un paio di settimane e le emorroidi dovrebbero asciugarsi entro 30 giorni.
Questa pianta ha una potente azione antinfiammatoria, vasocostrittrice e antiedematosa. Può quindi giovare a chi soffre di cattiva circolazione a gambe e varici, e diventare un toccasana per emorroidi e couperose.
E non finisce qui. Le radici del pungitopo stimolano la diuresi e contrastano la ritenzione idrica. Per questa ragione è molto diffuso l’impiego per combattere la cellulite.
Le radici di pungitopo possono essere consumate anche come estratto secco in capsule da 200-400 milligrammi. La tintura di pungitopo, invece, funge da depurativo e antinfiammatorio ed è utile a chi soffre di emorroidi (contro bruciore e prurito in presenza di ragadi anali), gotta, cistite, calcoli renali.
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