Molte le persone che hanno giurato di aver avvistato queste strane creature; è intervenuta la Polizia per assicurarsi che non fossero reali esseri viventi, come tutti temevano – o speravano. Si trattava in realtà di opere d’arte create da Laira Maganuco, nota scultrice iperrealista che riesce a piegare un materiale capriccioso e testardo come il silicone, realizzando sculture che da un lato rispecchiano fedelmente i prototipi reali cui Laira si ispira e al contempo tirano fuori da quel mondo onirico e misterioso le nostre paure e i nostri desideri più profondi.
Laira Maganuco è la figura che ha reso possibile la nascita del bambino licantropo, la donna topo, il bambino maiale e altre figure ancora, come l’Enigmista del sangue, la “Bocca”, una scultura forte che in sé nasconde un messaggio piuttosto evidente. L’artista si colloca nel web in una classifica di scultori iperrealisti stimati, e qualche volta anche additati.
Alle prime notizie dell’avvistamento di una delle “Baby creatures” di Laira si sono immediatamente organizzati i gruppi contestatori che hanno rivolto a Laira parole di biasimo, accusandola di aver inscenato l’esistenza di queste creature allo scopo di farsi pubblicità.
“Quando ho saputo che la polizia indonesiana aveva chiesto formalmente degli accertamenti per verificare che quelle creature fossero davvero delle mie sculture ho strabuzzato gli occhi incredula. Non so perché l’Asia minore, l’India e la Cina amino così tanto seguirmi, non ho mai chiesto al mio marketing manager di fare pubblicità o altro in quei territori. Pensavamo che fosse una questione di credulità, ma sbagliavamo, quando ho pubblicato il baby maiale sul mio profilo personale in pochi giorni è stato condiviso 256.000 volte e questa volta gli avvistamenti sarebbero stati fatti in Italia, Spagna, Romania, Brasile, Statu Uniti e via dicendo. Ammettere che l’intero globo fosse così credulone ci sembrava troppo e quindi abbiamo cambiato il nostro pensiero. Facebook si è trovato costretto a rimuovere il mio post personale perché alcune persone non hanno gradito la mia scultura e l’hanno considerata offensiva, perché ho creato un ibrido che mettesse sullo stesso piano l’uomo e il maiale. Chi mi conosce sa che sono un’inguaribile amante degli animali e che ho dedicato larga parte delle mie energie sia artistiche che economiche per creare la Real Mommy, una mammella artificiale per nutrire i cuccioli rimasti precocemente orfani.”
Infatti Laira ama così tanto gli animali da esserne circondata: chiassosi e simpatici cagnolini, gattini, fino a un gallo burlone e Pepito, il suo maialino un po’ prepotente. È Pepito infatti il maialino presente nelle foto che sono diventate virali: non una messa in scena, ma una foto giocosa come aveva già fatto in precedenza con un chiwawa in silicone messo accanto al suo adorabile – e vivo – chiwawa per una foto di famiglia mamma-cucciolo. Il concetto della natività e l’amore per i cuccioli sono dovuti al grande impegno che Laira mostra nell’accudire alcuni trovatelli, che spesso muoiono. Anche queste disavventure sono interamente parte del bagaglio culturale dell’artista che infonde vita e speranza alle sue opere d’arte. Come scrive sul sito “Amo scolpire il brutto quanto il bello perché la natura prevede l’esistenza dell’uno quanto dell’altro.”
Quindi alla domanda “le creature viste sul web sono vere?” la risposta è “Sì”: esse vivono del fuoco che solo un’artista sa dare a un’opera ed è per questo che vengono continuamente scambiate per esseri viventi ritrovati in luoghi arcani. Esse non sono bambole, ma sculture dal valore artistico e morale molto alto e, ancora una volta, è l’Italia a sorprendere il mondo con la sua arte e particolarità come fa da sempre.
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