Quando si ha la fortuna di vivere in un’abitazione di grandi dimensioni, in cui anche le singole stanze sono caratterizzate da una buona metratura, nello scegliere gli arredi tutti i santi aiutano e si possono individuare i mobili con meno vincoli (in termini sia dimensionali che funzionali) rispetto a chi, invece, dispone di un’abitazione le cui misure sono inferiori.
Tale discorso si applica anche all’individuazione dei mobili della cucina, che potrebbero essere destinati a un vano di piccola metratura oppure disposto in modo particolare, come ad esempio avviene nel caso delle cucine lunghe e strette.
Come fare per sfruttare nel miglior modo possibile lo spazio e il volume presente in vani così “particolari”? Va da sé che occorre dedicare le giuste attenzioni alle questioni inerenti la progettazione della cucina, a partire dalla sua configurazione generale.
Una buona soluzione, contraddistinta da una certa versatilità, è rappresentata dalle cucine ad angolo o a “L”, che si sviluppano lungo due pareti adiacenti. Mobili di questo tipo sfruttano piuttosto bene le pareti del vano, angoli compresi: in corrispondenza di essi si potranno collocare stipetti, armadietti, elettrodomestici, lavandini e altri elementi strutturali, oppure un semplice piano di lavoro magari arricchito dalla presenza di mensole.
Grazie a questa configurazione è anche possibile ricreare, con una certa facilità, il cosiddetto Triangolo di Lavoro che secondo gli esperti massimizza l’efficienza delle attività in cucina, consistendo nella collocazione equidistante di lavandino, frigorifero e piano cottura secondo una pianta triangolare.
Posted in: Comunicati | Tags: progettazione cucine, Triangolo di Lavoro
Comments are closed.