Soiling, di cosa si tratta? È la fase iniziale, quella più lieve, dell’incontinenza fecale.
Consiste nel semplice imbrattamento degli indumenti intimi a causa di piccole perdite di feci o muco anale. Sbagliando, le persone identificano il soiling in un problema legato alle emorroidi o di piccole secrezioni vaginali.
Alla base del soiling c’è il malfunzionamento i due sfinteri anali (interno ed esterno) che non si chiudono in maniera ottimale: lo sfintere interno, muscolo che mantiene l’ano chiuso anche senza un nostro comando, e lo sfintere esterno, un muscolo volontario, striato, che viene contratto volontariamente.
Solitamente questo problema è sempre accompagnato da disturbi di tipo psicologico, dovuti alla vergogna e dell’imbarazzo provocati dal timore che si avvertano cattivi odori. La qualità della vita e delle relazioni sociali peggiorano drasticamente, generando un progressivo isolamento dalla società.
Per prevenire soiling e incontinenza fecale occorre curare igiene intima e alimentazione.
THD Lab ha sperimentato un metodo innovativo nella cura di soiling e incontinenza delle feci: il metodo THD Gatekeeper. Grazie all’apporto di impianti auto espandenti, la funzionalità degli sfinteri anali migliora nettamente e anche nella qualità di vita del paziente si riscontrano cambiamenti positivi.
L’intervento si svolge in anestesia locale, dura circa mezz’ora e prevede un decorso post-operatorio piuttosto breve. Sono richieste circa 48 ore di riposo per ragioni cautelative. Dopo l’intervento il paziente può tranquillamente tornare alle proprie attività, abbandonando pannoloni e imbarazzo.
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