Ci sono problemi di salute che, riguardando aspetti particolarmente intimi e delicati dal punto di vista psicologico, sono raramente dibattuti pubblicamente e, anche quando ciò avviene, spesso nel farlo non si riesce a non provare imbarazzo.
Appartiene senz’altro a questa categoria l’incontinenza di tipo anale, che colpisce soggetti di tutte le età e che si caratterizza per l’incapacità di controllare la fuoriuscita di gas, feci e sostanze liquide dal retto.
Le cause dell’incontinenza di feci, che per ovvie ragioni impattano notevolmente sulla propria autostima e sullo svolgimento delle normali attività quotidiane, sono le più diverse, ma nelle stragrande maggioranza dei casi possono essere riconducibili a:
• Traumi a livello ostetrico
• Infiammazioni e neoplasie anorettali
• Lesioni o malattie del sistema nervoso centrale e/o periferico
• Perdita di tono muscolare
• Stipsi ostinata con presenza di fecalomi
• Invecchiamento
Si calcola che in quest’ultimo caso il problema sia estremamente diffuso in ambito geriatrico: nei soggetti anziani, l’incontinenza fecale colpisce sino al 60% dei casi. Anche i traumi occorsi durante il parto sono statisticamente di notevole incidenza, potendo colpire oltre la metà delle donne interessate da parto naturale.
Fortunatamente, e questo va detto, l’incontinenza anale è risolvibile mediante approcci mirati e a tal proposito esiste una metodica (“THD® GateKeeper”) che ormai da anni è considerata al top fra le soluzioni chirurgiche. Con questa operazione viene ripristinata la continenza dello sfintere in modo mini-invasivo, con risultati soddisfacenti e duraturi nel tempo.
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