Gli investitori italiani diversificano sempre di più il portafoglio dei loro investimenti aprendo la porta alle azioni, ma rimangono pessimisti riguardo la possibilità di un futuro sereno per loro stessi e le prossime generazioni.
Secondo i risultati dell’indagine, svolta su un campione di oltre 4mila investitori, l’86% degli investitori italiani spende parte del proprio portafoglio nei mercati esteri. Si tratta – secondo Sofia SGR – della percentuale più alta riscontrata nei diversi paesi europei: investe all’estero infatti il 71% dei britannici, il 68% dei francesi, il 64% degli spagnoli e il 61% dei tedeschi. Per quanto riguarda gli italiani, ad attirare gli investimenti verso l’estero è la speranza di ottenere una rendita migliore rispetto al mercato nazionale nel 56% dei casi, ma forte è anche la spinta a raggiungere un obiettivo almeno pari, diversificando il rischio su vari mercati (ha spiegato così i propri investimenti il 55% degli intervistati).
Guardando al tipo di investimento, continua Sofia SGR, gli italiani prediligono le obbligazioni con il 31% delle preferenze, anche se c’è un 26% intenzionato ad aumentare la quota di azionario nel portafoglio.
In un contesto dominato da una profonda incertezza economica, solo il 64% degli italiani si sente sicuro di poter andare in pensione all’età che crede, un dato lontano dall’80% dei tedeschi, l’84% registrato nel nel Regno Unito, e l’86% statunitense.
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