Quando si cita il problema dell’incontinenza fecale a molte persone vengono in mente gli anziani che, fra i vari acciacchi legati all’invecchiamento, soffrono spesso di tali sintomi. Eppure non è esattamente questa la situazione perché il disturbo è presente – e non certo con incidenze trascurabili – anche in altre fasce di età.
Si calcola che attualmente nella popolazione geriatrica tra il 30 e il 60% dei soggetti soffra di questa grave forma di incontinenza, ma anche l’1-2% della popolazione complessiva e, in particolari categorie di persone, una percentuale che arriva al 20%.
La diffusione di questo disturbo è legata a diverse cause ma non bisogna pensare che ci si debba rassegnare una volta che se ne viene colpiti. Esistono infatti metodi chirurgici di ultima generazione che sono stati messi a punto proprio per ovviare a questo tipo di problema, tra i quali spicca il metodo THD Gatekeeper.
Minimamente invasivo, con tempi di recupero rapidi e caratterizzato da una duratura efficacia, il metodo chirurgico per la cura dell’incontinenza fecale prevede l’inserimento di una serie di speciali mini-protesi che aiutano lo sfintere anale a ritrovare la sua naturale capacità contenitiva.
Il THD Gatekeeper può essere effettuato anche su persone non in eccellente stato di salute, proprio perché a bassissima invasività; esso è riconosciuto dal servizio sanitario nazionale perciò, all’interno delle strutture che lo eseguono, il paziente non dovrà sostenere alcun costo.
Posted in: Comunicati | Tags: chirurgia incontinenza fecale, incontinenza fecale cura
Comments are closed.