Con la grande espansione che si è registrata negli ultimi anni nel campo della grande distribuzione, di pari passo è aumentato il bisogno di macchine confezionatrici per proteggere e prolungare la vita di ogni tipo di prodotti, siano essi alimentari oppure no.
Basta entrare in un qualsiasi supermercato per poter vedere numerosissimi esempi di confezionamento industriale, sia di cibi che di qualsiasi altra cosa. Ma l’importanza del packaging non si limita solo alla protezione e alla conservazione del prodotto, bensì va oltre e entra di diritto nel campo del marketing. La confezione, infatti, è l’interfaccia tra il cliente e il prodotto al suo interno, per cui deve in qualche modo richiamarne l’attenzione.
Non è del confezionamento dal punto di vista del design che vogliamo parlare, bensì delle macchine confezionatrici, ovvero di quella parte della filiera di produzione che materialmente si occupa di proteggere il prodotto dall’ambiente esterno.
Il mercato delle macchine confezionatrici è in grande espansione così come il livello qualitativo di quelle sul mercato, spesso ideate, progettate e realizzate da aziende italiane che esportano all’estero buona parte della loro produzione.
Dal punto di vista del funzionamento, le macchine confezionatrici possono essere divise in 2 macrogruppi: quelle che lavorano in orizzontale e le macchine che lavorano in verticale.
La prima tipologia è di gran lunga la più diffusa: affidabilità e velocità, infatti, sono le caratteristiche principali delle cosiddette confezionatrici flow pack, che di solito vengono utilizzate con i cibi solidi (e con prodotti in genere) che necessitano di packaging dalla forma regolare, come ad esempio biscotti e merendine, spugnette ma anche, per esempio, prodotti che devono restare sigillati.
Inoltre, le macchine confezionatrici flow pack devono essere anche versatili. Consideriamo, ad esempio, i produttori di snack: dal momento che di solito ne producono più di un tipo e possono avere necessità di cambiare tipo di confezione o di prodotto in poco tempo, hanno bisogno di apparecchiature che possano passare da un tipo di packaging all’altro senza dover interrompere la linea per lungo tempo.
Per loro, come per altri produttori, è quindi fondamentale poter configurare facilmente la macchina affinché produca tutti i tipi di confezione necessari semplicemente modificando alcune impostazioni.
Come funzionano le macchine confezionatrici? Semplificando al massimo, il principio di funzionamento prevede che una pellicola (film) termoformabile venga “tirata” dentro la macchina, dove viene sagomata con uno stampo in metallo per realizzare la parte di confezione dove verrà poggiato il prodotto, a mano o automaticamente nella confezione appena ottenuta; poi un’altra pellicola (o un lembo della precedente, che viene piegata) viene messa sopra come chiusura e, successivamente, la confezione così ricavata viene termosigillata.
E’ chiaro che confezionare un pacchetto di caramelle o una busta di figurine richiede due impostazioni diverse della macchina, nonché l’utilizzo di pellicole apposite, per questo ogni linea di confezionamento viene programmata sulla base delle esigenze del cliente. E questo è solo uno dei numerosi esempi che si possono fare, infatti tutte le ditte produttrici di macchine confezionatrici hanno in catalogo numerosi modelli, ognuno con determinate caratteristiche e possibilità di customizzazione.
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