La sanatoria 2012 per gli immigrati irregolari è partita e fino al 15 Ottobre coloro che non hanno i documenti in regola e sono in Italia dal 31 Dicembre 2011 potranno “dichiararsi” al sito del Ministero dell’Interno. Tutti i datori di lavoro dovranno versare una cifra forfettaria di mille euro per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri, senza prendere in considerazione gli arretrati non pagati. La cifra va versata presso gli sportelli di qualunque agenzia di riscossione, nelle banche convenzionate o negli uffici postali utilizzando un modello F24, “Versamenti con elementi identificativi”, che dovrà essere compilato seguendo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, con i dati del datore di lavoro e del lavoratore, l’importo e il codice del versamento.
Il ministro per la Cooperazione Internazionale e per l’integrazione, Andrea Riccardi, spiega come questa sanatoria 2012 sia l’ultima possibilità per l’assistenza agli immigrati, prima che arrivi il pugno duro da Bruxelles. Secondo i dati del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, fino a questo momento le domande totali arrivate dal 15 Settembre sono state 7448 e le provincie in testa per il numero di moduli consegnati sono Roma, con 1161, Milano, con 1133 e Napoli, con 1047. Seguono alcune città del nord, come Brescia, Bergamo, Bologna, Torino e Verona, ma anche del centro e del sud come Latina e Salerno. India e Bangladesh sono i Paesi di provenienza dei lavoratori da cui è giunta la maggior parte delle richieste, seguiti da egiziani, ucraini, cinesi, marocchini, pakistani, filippini, tunisini e singalesi.
La sanatoria per l’assistenza agli immigrati non riguarda solo colf e badanti, che continuano a rimanere i settori lavorativi con più domande di regolarizzazione, ma anche gli altri ambiti produttivi, dal commercio ai servizi e dall’edilizia all’agricoltura, che impiegano migliaia di immigrati irregolari.
Altra questione delicata è la concessione della cittadinanza agli stranieri, difficile da ottenere a causa dei sempre più lunghi iter burocratici. Lo Ius Soli, secondo il quale si concede la cittadinanza agli stranieri nati in Italia è ancora un miraggio per molti. Nonostante i nativi di seconda generazione siano cresciuti in Italia, abbiano frequentato le scuole, svolto attività e siano culturalmente e socialmente inseriti nella società italiana, non hanno diritto alla cittadinanza, ma al rinnovo annuale del permesso di soggiorno, pagando cifre talvolta ingenti. In Italia, sulla cittadinanza agli stranieri vige la Bossi-Fini, una legge restrittiva sulla permanenza degli stranieri sul suolo italiano. Ma sotto questo argomento qualcosa si sta muovendo in ambito politico, dal momento che molti esponenti auspicano un necessario ed impellente rinnovamento.
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