Chi l’ha detto che realizzare un’auto deve essere per forza di cose un processo noioso, fatto di operai affaticati, annoiati, alienati da azioni ripetitive da catena di montaggio, per fortuna dal tre anni a questa parte per produrre un veicolo elettrico può bastare anche una semplice stampante 3D. No, non siamo in un racconto di fantascienza, ma di fronte alla realtà, una realtà di nome Strati, questo il nome della prima vettura elettrica prodotta grazie a questa innovativa tecnologia, che potrebbe finire con il segnare una svolta epocale in un settore che negli ultimi anni sembra sempre più orientato ad una svolta eco-green ad intraprendere un percorso fatto di innovazione, l’unica ricetta valida per restare competitivi in un mercato come sempre più agguerrito come quello delle auto.
Epis noto Rivenditore di auto della provincia di Bergamo, ha “scovato” questa informazione, infatti, l’americana Local Motors, prima azienda al mondo a realizzare una vettura in stampa 3D dopo aver già realizzato in passato skateboard, moto e altri veicoli a motore adoperando la medesima tecnologia” e che, come dichiarato dal suo Ceo, John Rogers al Wall Street Journal, mira a produrre dei veicoli stampati da lanciare sul mercato nel giro di qualche anno ad un prezzo che va dai 16.000 ai 28.000 euro.
Per questa auto Epis aveva immaginato che c’era lo “zampino” di casa nostra, infatti questo piccolo capolavoro parla anche italiano, visto che a disegnare la Strati, avveniristica biposto elettrica dalla carrozzeria dune buggy, stampata in sole 44 ore durante la 6 giorni dell’giorni dell’International Manufacturing Technology Show 2014 (evento tenutosi a Chicago dall’8 al 13 settembre 2014), è stato un cittadino del “Belpaese”, ovvero Michele Anoè, che si è aggiudicato il 3D Printed Car Design Challenge, il concorso che Local Motors ha organizzato per scegliere il design dell’auto.
Tutte le componenti dell’auto, per un totale di quaranta unità, sono state prodotte mediante tecnologia di stampa a tre dimensioni, tuttavia, non è da escludersi un eventuale utilizzo di parti non stampate nel caso in cui l’azienda statunitense decidesse di aggiungere dei supporti in fibra di carbonio e alluminio in modo da rinforzarla.
Entrando nel dettaglio, la vettura è stata stampata in 3D con una Big Area Additive Manufacturing CI in duecentododici strati, grazie ad una lega termoplastica acrilonitrile butadiene stirene (ABS) rinforzata al carbonio.
Le componenti meccaniche, come cavi, batteria e sospensioni, hanno provenienza diversa, ad esempio il propulsore è un Twizy di Renault, un motore elettrico che fino ad ora ha ben figurato sui piccoli veicoli elettrici della casa transalpina, così facendo il veicolo abbina l’innovazione produttiva al rispetto per l’ambiente grazie alle zero emissioni, un aspetto sempre più rilevante nel mercato odierno.
Per quanto riguarda le prestazioni, il prototipo presenterà una velocità di punta di 65 chilometri orari e le sue batterie garantiranno una percorrenza massima di 240 km, numeri sicuramente inadeguati per chi ama la velocità, ma sicuramente di tutto rispetto per una vettura 3D ad alimentazione elettrica e zero emissioni.
Questo articolo è a cura dello Staff della Famiglia Epis, Autosalonisti della provincia di Bergamo che dal 1955 sono impegnati sia sul fronte della commercializzazione che dell’informazione necessaria a favorire l’interessamento verso questo settore che in Italia da sempre risquote grande successo, sia per le novità che per le auto più datate.
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Posted in: Comunicati | Tags: auto usate, automobili
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